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Lingua araba
La lingua araba e una lingua del gruppo semitico. Il suo alfabeto
consiste di 28 consonanti piu un grafema particolare (hamza).
Tre di queste consonanti hanno un valore semi-consonantico (o
semi-vocalico, se si preferisce), servendo anche a indicare
l'allungamento degli unici tre suoni vocalici esistenti nell'arabo
classico (fusha).
In realta nei vari dialetti ( 'amma ) i suoni vocalici "e" e "o" trovano
appieno accoglienza. Questo rende particolarmente ardua la
soluzione della traslitterazione in alfabeto latino perche,
se in arabo classico il nome "Muhammad" prescriverebbe
l'uso appunto delle vocali "u" e "a",
nel parlato cio non e detto avvenga. Si avra allora (in modo
perfettamente legittimo) "Mohammed" o, addirittura
(rispettando la realta fonetica di certe aree arabofone) "M'hammed".
Meno corretto - ma non in maniera dirimente - mescolare le
cose e creare ad esempio "Muhammed" o "Mohammad".
Sarebbe auspicabile, per uniformita, usare con coerenza il
sistema "classico". Questo per evitare le varieta
fonetiche che si presentano numerose, a seconda delle nazioni
arabofone. La stessa cosa vale per l'articolo determinato
arabo "al-" che, con circa meta delle lettere dell'alfabeto,
assimila la prima consonante che incontra mentre resta invariato
con le restante lettere. Auspicabile, per coerenza e maggior
facilita di omogeneizzazione, evitare tale "assimilazione" e
mantenere sempre l'articolo "al-", perche se e vero
che questo non corrisponde alla realta fonetica, corrispondera
invece in pieno a quella grafica.
Le vocali brevi (a, u, i) sono indicate da tre diversi segni
posti sopra o sotto la consonante che precede immediatamente
quella vocale, con un piccolo tratto obliquo soprastante la "a",
con uno identico ma sottostante la "i" e con una
sorta di soprastante piccolo nove, con svolazzo pero piu accentuato,
la "u".
In arabo non esistono sillabe che iniziano con una vocale
breve per cui, per rendere un suono vocalico iniziale, si
dovra usare la corrispondente semi-consonante (ad esempio,
per rendere in caratteri arabi la parola "Franco" si
dovra traslitterarla "Ifranku" o, semmai, "firanku").
La lingua araba e la lingua ufficiale nei Paesi che aderiscono
alla Lega Araba ed e considerata lingua sacra per essere stata
impiegata nel Corano, testo sacro della religione islamica
a cui aderisce piu di un miliardo di musulmani.
Penisola araba
La Penisola Araba ("Jazirat al-`Arab", ossia "Penisola
degli Arabi") e un vasto sub-continente trapezoidale
di poco meno di 3 milioni di Kmq (2200 Km x 1200 Km circa)
che a Nord confina col deserto siriano, a Ovest col Mar Rosso,
a Sud con l'Oceano Indiano e a Est con il Golfo Persico. Ospita
l'Arabia Saudita, lo Yemen, l'Oman, gli Emirati Arabi Uniti
(EAU), il Qatar, il Bahrain e il Kuwait. Caratterizzata da
vasti e inospitali deserti e da una ancor piu grande estensione
di terre steppose, la Penisola Araboa conosce un regime di
piogge assai limitato, tale da far classificare l'intera area
come arida o semi-arida.
Dal punto di vista geologico la Penisola Araba e un subcontinente,
distaccatosi dalla placca africana per effetto delle attivita
vulcaniche ancora presenti nell'area dell'antistante Dancalia
e osservabili nelle estese formazioni basaltiche (dette harra)
circostanti l'area urbana di Medina.
Sede storica probabile della cultura araba, gia nel II millennio
a. C. (seguendo la piu probabile cronologia alta) la Penisola
Araboa espresse una raffinatissima "civilta idraulica" che
trovo nei Sabei (una traccia dei quali affiora nel racconto
biblico della Regina di Saba), negli abitanti del Hadramawt,
del Qataban, di Awsan e nei Minei i suoi migliori interpreti.
Tutti specializzati nei traffici che coinvolgevano sostanze
locali d'interesse alimentare, cosmetico, farmacologico e,
piu di tutte, di valore liturgico. Queste ultime vanno sotto
il generico nome di "incenso" ed erano fin dall'antichita
assai ricercate per la celebrazione dei riti religiosi in
area mediterranea e in quella mesopotamica e iranica. Gli
Himyariti (i romani Homerites) che precedettero l'Islam -
sorto alla Mecca ma sviluppatosi politicamente e ideologicamente
assai piu a Medina - ad esso si piegarono politicamente e
religiosamente nel corso del VII secolo d. C., epoca in cui
il secondo califfo dell'Islam, `Umar ibn al-Khattab decreto
non dovesse essere piu concessa stabile residenza ai non musulmani.
Arabo
La parola Arabo viene comunemente utilizzata per indicare
una persona proveniente dal Medio Oriente o dall'Africa
del Nord che ha come lingua madre la lingua araba. In questo
senso viene usata quando si parla del mondo arabo o della
Lega Araba; secondo questa definizione, e possibile dire
che ci sono quasi 300 milioni di arabi nel mondo.
Il termine viene anche utilizzato, in modo non corretto,
quando ci si riferisca a qualsiasi persona che abbia origini
in quest'area, in quanto esistono popolazioni locali che non
hanno la lingua araba come lingua madre: ad esempio i berberi
del Maghreb o gli assiri presenti in Iraq.
Il termine arabo e anche soggetto di dispute ideologiche:
molti membri di certi gruppi che hanno come lingua madre l'arabo
- come i cristiani maroniti o i copti in Egitto o gli ebrei
di lingua araba - rifiutano questa definizione preferendone
una non tanto basata sulla lingua ma su caratteristiche piu
ristrette come la religione o la storia comune condivisa.
Nel senso di una definizione ancora piu antica, un arabo
e una persona di discendenza Araboa, cioe proveniente dalla
penisola Araboa. Secondo questa definizione il numero di
arabi e molto minore di quanto detto sopra, e tanti possono
essere identificati con persone che sono, o erano, beduini
del deserto. Questa definizione era spesso usato fra persone
di lingua araba nel medioevo; Ibn Khaldun usava la parola
appunto quasi come sinonimo di beduino
Gli arabi sono di origine semita e possono tracciare la loro
discendenza da Ishmael, figlio dell'anziano patriarca Abramo,
e da Hagar.
I genealogisti medievali arabi dividevano gli arabi in due
gruppi: gli arabi originali dell'Arabia del Sud, che discendevano
da Qahtan (identificato con il biblico Joktan), e gli arabi "arabizzati" (musta'ribah)
dell'Arabia del Nord, discendenti di Adnan, probabile figlio
di Ishmael.
La maggioranza degli arabi sono di fede islamica ma esistono
delle comunita consistenti di arabi cristiani in Siria, Palestina
e Libano e in Egitto.
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